Giochi per ragazze

Parlare di giochi per ragazze significa, almeno in minima parte, parlare del ruolo stesso della donna e della femminilità in generale. Proprio per questa ragione, l’evoluzione di questa particolare categoria di giochi ha subìto, più di tutte le altre, innumerevoli modifiche, variazioni e cambiamenti, alcuni dei quali talmente profondi e radicali da segnare letteralmente il confine tra una generazione e l’altra.

Storia, i primi giochi per ragazze

Nella storia, i primi giochi per ragazze si traducevano spesso e volentieri in bambole, talune modeste, realizzate con materiali relativamente poveri, mentre altre vere e proprie piccole principesse in pregiata porcellana.

Giochi per ragazze

Qualsiasi fosse il ceto sociale al quale una bambina appartenesse, però, la funzione insita di qualsiasi bambola era pressoché la stessa: questo giocattolo ancestrale riproduceva la figura femminile in scala ridotta, proiettando su sé stessa ciò che la comunità intera si aspettava da una futura donna. La bambola diventava, quindi, una piccola bambina da accudire amorevolmente in vista di una inevitabile maternità. Verifica più giocattoli ragazze qui.

Sebbene i tempi siano decisamente molto cambiati da allora, talvolta determinate radici socio-culturali continuano a permeare persino nelle popolazioni tecnologicamente più avanzate come quelle occidentali.

E così, ancora oggi, è possibile trovare nel reparto dedicato ai giochi per ragazze di un supermercato: bebé multifunzione che sembrano veri, Barbie superaccessoriate da truccare e/o acconciare, pelouche di gatti, cani o altri animaletti e mini-cucine di plastica con le quali cimentarsi a preparare sontuosi manicaretti.

Giocattoli di nuova generazione

Accanto a queste offerte, per, vengono comunque annoverati i giocattoli di nuova generazione, i cosidetti “game”.

Sebbene le software house abbiano cercato di creare una categoria di videogiochi per ragazze (vedi videogame quali quelli della serie: “Giulia passione per…”), le giovani del nuovo millennio hanno dato prova di apprezzare maggiormente titoli ben più competitivi (e, in alcuni casi, anche più violenti) solitamente riservati ai maschietti come “Assassin’s Creed” e similari.

Messaggi simili: